Velocità di caricamento Ecommerce: 3 buoni motivi per cui te ne devi occupare

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Tra gli errori che impediscono o rallentano l’acquisto all’interno di un ecommerce, la velocità di caricamento delle pagine merita sicuramente il posto d’onore. Anzi, se sei uno store manager o hai qualche responsabilità all’interno di un sito di ecommerce non dovresti mai sottovalutare l’importanza delle web performance.

Non è un segreto che Google prediliga i siti veloci. Il motivo è piuttosto semplice: a una maggior velocità di caricamento delle pagine corrisponde una migliore esperienza di navigazione da parte dell’utente e a migliori tassi di conversione.


Se ci pensi, misurare in modo scientifico il grado di coinvolgimento, interesse e soddisfazione dell’utente mentre naviga un sito web non è cosa da poco. Eppure negli ultimi 10 anni è diventata una delle ossessioni degli ingegneri di Google (e non solo). 

I Core Web Vitals rappresentano il primo importante tentativo di dare una votazione all’esperienza utente offerta da un sito. Ma sicuramente non l’unico che ci aspetta nei prossimi anni! 

Perché la velocità è così importante?

La velocità di caricamento di un sito web ha una triplice importanza:

1. Per gli utenti 

La velocità impatta sulla User Experience, ovvero sull’esperienza che l’utente sperimenta quando visita il tuo ecommerce.

Nello specifico un sito lento o poco reattivo, nella migliore delle ipotesi, porta l’utente a distrarsi. Nella peggiore, è fonte di impazienza, frustrazione e abbandono del sito.

Quando gli utenti sono soddisfatti da un sito web veloce, sono più propensi a seguire le chiamate all’azione che hai previsto per loro (registrati, scarica il coupon, compila il form, iscriviti alla newsletter, richiedi informazioni, acquista e così via).

Gli utenti insoddisfatti, coloro che subiscono un rallentamento di soli 2 secondi nel caricamento di una pagina Web, sono nettamente meno predisposti a compiere queste azioni. Effettuano meno ricerche, fanno clic il 3,75% in meno e dichiarano di essere significativamente meno soddisfatti della loro esperienza complessiva. Peggio ancora, raccontano ai loro amici la loro esperienza negativa.

2. Per il business

Fornire un’esperienza di navigazione rapida e fluida rende gli utenti più soddisfatti e li aiuta a trasformarli in clienti fedeli e abituali. 

Secondo Google, una pagina web per essere considerata sufficientemente veloce deve caricarsi entro 3 secondi. 

Si stima che il 57% degli utenti abbandona una pagina se impiega più di 3 secondi a caricarsi e ogni secondo che passa porta un calo ulteriore del 7%.

Ecco i risultati di alcuni interessanti studi condotti da Google che dimostrano come i Core Web Vitals migliorino il coinvolgimento degli utenti e le metriche aziendali:

  • Le ricerche hanno dimostrato che, quando un sito soddisfa i Core Web Vitals esiste il il 24% di probabilità in meno che gli utenti abbandonino la pagina durante il caricamento.
  • Con ogni riduzione di 100 ms nella metrica Largest Contentful Paint (LCP), il tasso di conversione web di Farfetch è aumentato dell’1,3%.
  • ALDO ha scoperto che sulla loro app a pagina singola, gli utenti mobili che hanno riscontrato tempi di rendering rapidi hanno generato il 75% in più di entrate rispetto alla media e il 327% in più rispetto a coloro che hanno riscontrato tempi di rendering lenti. su desktop, gli utenti con tempi di rendering rapidi hanno generato il 212% di entrate in più rispetto alla media e il 572% in più rispetto alla lentezza.
  • Amazon vede una diminuzione dell’1% delle entrate per ogni 100 ms di aumento del tempo di caricamento.
  • Il colosso dell’abbigliamento Missguided ha rimosso BazaarVoice per i visitatori Android. Il tempo di caricamento della pagina mediano è migliorato di 4 secondi e le entrate sono aumentate del 26%.

E questi sono solo alcuni esempi. Se vuoi vederne di più, ti suggerisco di andare qui:  https://wpostats.com/.

Voglio soffermarmi su un punto importante che molti ecommerce manager sottovalutano.

La lentezza di un sito ecommerce non impatta solo sul tasso di conversione finale, ma anche sui costi di marketing. 

Puoi impostare la migliore strategia di advertising, ottimizzare costantemente le tue campagne e aumentare i budget di spesa, ma se il traffico (che hai pagato profumatamente) continua ad atterrare su un sito lento, i tuoi sforzi di marketing saranno vani e il tuo budget sprecato. 

Un sito lento infatti respinge gli utenti e li spinge ad abbandonare il sito prima ancora di averlo navigato ed essere entrati in contatto con le call to action che hai pensato per loro.

Per fare una metafora, è come versare acqua in un secchio pieno di buchi. 

In molti casi anziché aumentare la quantità d’acqua (ovvero il traffico in entrata), sarebbe il caso di spostare il focus sul perdere meno acqua possibile (ovvero perdere meno utenti possibili).

In altre parole, anziché investire per attrarre più persone al tuo sito, ha senso lavorare per generare più vendite dai visitatori che già hai.  

Un sito ottimizzato fa proprio questo: genera più vendite dai visitatori che già ha.

3. Per Google (e la SEO)

I primi aggiornamenti dell’algoritmo che riguardano l’esperienza utente risalgono al 2010, con il primo aggiornamento di PageSpeed.

Nel corso degli ultimi anni tuttavia il concetto di velocità si è evoluto insieme a Google e oggi le metriche di misurazione di cui disponiamo sono molto più avanzate.

Dal 28 Maggio 2020 i Core Web Vitals rientrano a tutti gli effetti tra i fattori di ranking. In altre parole, diventano uno dei parametri che Google tiene in considerazione per posizionare un sito tra i risultati di ricerca. 

developers.google.com

A partire da Febbraio 2022 inoltre, i Core Web Vitals impattano anche sul posizionamento dei siti desktop.

Concludendo…


Nei prossimi anni Google cercherà di misurare in modo sempre più puntuale la User Experience dei nostri utenti, prediligendo quei siti che sono in grado di offrire un’esperienza di navigazione migliore. I Core Web Vitals rappresentano il primo passo in questa direzione, ma non sarà l’unico.
Ottimizzare un sito e-commerce significa compiere un investimento i cui benefici si riflettono a cascata su una migliore esperienza di acquisto, e quindi su migliori conversioni e maggiori profitti.

Tieni presente che l’ottimizzazione è un’attività complessa e continuativa nel tempo, proprio come la SEO. Non basta semplicemente installare un plugin, cambiare fornitore di hosting o adagiarsi su PageSpeed 100.

Occorre invece mettere in campo le competenze di un buon sviluppatore in grado di leggere e interpretare correttamente i dati reali degli utenti e applicare le tecniche web performance in linea con le esigenze specifiche del business.

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